La Val d’Ossola è il solco vallivo principale che dal Lago Maggiore, nei pressi del capoluogo di provincia Verbania, si sviluppa verso nord fino alla piana fluviale di Domodossola. Da essa si diramano altre sette valli, ognuna diversa e ognuna unica e speciale, caratterizzando questo angolo settentrionale del Piemonte come unico in Europa per ragioni morfologiche e geografiche.

A rendere unica quest’area è la compressione degli spazi in verticale tra i 190 metri di elevazione delle acque del Lago Maggiore, secondo lago per estensione d’Italia, e i 4634 metri della Punta Dufour, tetto del vasto gruppo del Monte Rosa e seconda nel continente dopo il Monte Bianco.
Nessun altro luogo sulle Alpi presenta un dislivello così importante in soli 45 chilometri in linea d’aria e nessun’altra parete europea cade a picco sulla valle sottostante, la conca di Macugnaga, per così tanto.

I due chilometri verticali al di sotto delle quattro vette più alte del Monte Rosa, la Punta Gnifetti, Zumstein, Dufour e Nordend, fanno della parete est del Monte Rosa, la parete più himalayana delle Alpi.
Tra le affollate spiagge del Lago Maggiore, Mergozzo e d’Orta e i severi picchi dove finisce il solido ed inizia il cielo, una montagna intermedia di incredibile bellezza e biodiversità completa l’interesse naturalistico: alle spalle di Verbania si sviluppa infatti il Parco Nazionale della Val Grande, che dal 1992 ha l’obiettivo di preservare la più grande area selvaggia delle Alpi.
Al suo interno pochi sentieri, zero rifugi e rari segni di un passato difficile si affiancano ad una natura incontaminata che ha l’ambizioso obiettivo di consegnare un laboratorio naturale alle generazioni future.

A differenza di molte aree delle Alpi irreversibilmente antropizzate, le sette valli ossolane offrono l’opportunità di vivere outdoor 365 giorni l’anno in una natura in cui, spesso, il tempo si è fermato.
Borghi, alpeggi, antiche mulattiere, torchi, mulini, forni e fortificazioni, segni di una vita che per millenni ha permesso all’uomo di sopravvivere con quel poco che una terra aspra offriva, fanno da cornice a quadri naturali unici.
Montagne ripide e selvagge, ghiacciai, pareti e foreste spesso lontane da raggiungere si alternano a laghi, forre scavate da antichi ghiacciai, cascate, falesie, alpeggi abbarbicati a scoscesi versanti dall’apparente inaccessibilità.